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Lo Yoga nelle stagioni

Chi pratica con me lo sa, le mie classi di yoga seguono i ritmi delle stagioni sia nella pratica di Hatha Yoga che nella pratica di Yin Yoga. E' interessante ascoltare come il corpo ha bisogno di pratiche più dolci e riscaldanti in inverno, più energiche e di purificazione in primavera, di stabilizzazione ed equilibrio in autunno e più rinfrescanti in estate.


le stagioni hanno modellato la nostra mente con la promessa che si può ogni volta ricominciare da capo e forse diventare più saggi

La pratica yoga può essere utile anche per prevenire i tipici malanni legati alle stagioni, riportando in equilibrio e armonia il proprio corpo.

Ogni stagione dell'anno, secondo la medicina tradizionale cinese, è legata a degli organi. Pertanto si lavorerà per portare energia a quegli organi in quella stagione specifica:


Inverno: reni e vescica
Primavera: fegato e cistifellea
Estate: milza e stomaco
Autunno: polmoni e intestino


Ma vediamo nello specifico cosa significa.


L'inverno è la stagione che invita alla calma, al silenzio, alla chiarezza interiore, al rispetto dei propri ritmi biologici, al riposo. Proprio come gli animali vanno in letargo e la natura riposa, anche noi ritorniamo a casa e ci radichiamo e ricarichiamo. La pratica in inverno pertanto dovrà promuovere la serenità, attraverso esercizi di riscaldamento del corpo (in particolare dei nostri reni) come bujangasana o ustrasana, tecniche di pranayama come bastrika che porta calore all'interno, e pratiche di rilassamento come la meditazione o lo yoga nidra. Magari creandosi uno spazio caldo e accogliente per la propria pratica quotidiana.


La primavera invece è la stagione della pulizia, esterna ed interna. La stagione del rinascere, del rifiorire, del risveglio, del rinnovamento. La primavera porta voglia di nuovo e di freschezza. La pratica mirerà a ripulire il corpo dalle tossine accumulate durante l'inverno. Si possono utilizzare tecniche ayurvediche di pulizia come il jalaneti (pulizia del naso) o la pulizia della lingua. E' la stagione in cui va prediletto l'equilibrio del fegato. La pratica sarà più vigorosa, e se possibile meglio se fatta all'aria aperta, a piedi nudi, a contatto con la terra prediligendo le posizioni di torsione che aiutano gli organi interni a ripulirsi e rivitalizzarsi.


L'estate è la stagione in cui, grazie al sole, la mente e il corpo subiscono notevoli influssi positivi. Anche se l'energia potrebbe essere più bassa a causa delle temperature elevate. In questa stagione bisogna avere cura dello stomaco e della milza, assumendo cibi freschi e leggeri. In estate è bene evitare le pratiche più intense e faticose, e prediligere sequenze più lente e rinfrescanti preferendo anche le ore più fresche della giornata. Viparita karani o il respiro sitali possono essere molto utili in questa stagione.


L'autunno è la stagione più volatile, in cui le foglie iniziano a cadere, le temperature si fanno più fresche ed umide, le ore di luce diminuiscono e noi dobbiamo prenderci cura dei nostri polmoni e del nostro intestino. Tutte le posizioni che ci permettono di sentirci stabili e in equilibrio ci aiutano molto in questa stagione. Pensiamo a posizioni come quelle dei guerrieri, di vrikshasana o di uktatasana.


lo yoga secondo il ritmo delle stagioni ci permette di rafforzare i benefici della pratica

Infine vivere la pratica a contatto con la natura aumenta notevolmente il potere della pratica.


Non mi resta che augurarti buona pratica secondo le stagioni!

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